i briganti rugby, Catania e lo Sport impossibile

 

Dal silenzio di questi mesi … nessuna risposta positiva!!!

Sono passati mesi dalla fine della stagione sportiva, dai vari incontri avuti con l’Assessore allo Sport di Catania durante i quali si ipotizzava una programmazione dell’uso degli impianti sportivi comunali. Alle porte vi è l’apertura della nuova stagione sportiva, l’inizio della preparazione atletica e tutto sembra essersi fermato allo scorso anno; anzi, la stuazione si dimostra addirittura peggiore. I Briganti Rugby Librino come altre società di rugby si ritrovano ad affrontare la nuova stagione nelle stesse condizioni in cui l’avevano terminata.

Ad una settimana dall’inizio della preparazione per i piccoli Briganti, non si ha ancora certezza di turni e luogo dove potersi dare appuntamento. La situazione dei campi si dimostra davvero disastrosa, infatti: al Goretti I si è dato inizio all’ennesimo restyling del manto erboso (la cattiva gestione lo impone ogni anno); il Goretti II recentemente concesso per alcuni allenamenti (mai ai briganti ndr), comunque non è utilizzabile nelle fasce tardopomeridiane in quanto manca di illuminazione e sembra di difficile accesso per la nostra società (perché i 6 milioni di euro destinati al Santa Maria Goretti dal Piano Regionale di impiantistica sportiva del 24/02/2011 non vengono utilizzati anche per il ripristino di tutta l’impiantistica di illuminazione?); lo Zia Lisa, di cui solo l’intervento economico di una società di calcio ha permesso l’apertura dei cancelli, sarà probabilmente interdetto alle società di rugby (che pure si erano proposte di intervenire economicamente per il ripristino ndr); infine, senza contare gli altri campi comunali dedicati soltanto al calcio, rimane il IV Novembre, campo di baseball, che lo scorso anno è stato utilizzato anche per il rugby. Per l’accesso a tale campo, però, si attende la programmazione delle società catanesi di baseball.

In definitiva i Briganti si ritovano a raccogliere le briciole… infatti, forse, si otteranno, sui tre turni richiesti ufficialmente per gli allenamenti dei bambini, due turni presso il campo di baseball, mentre per la Senior, per la quale è stata presentata formale richiesta di tre turni di allenamento, la prospettiva peggiore è quella di non averne neanche uno, la migliore è quella di migrare da un campo ad un altro e molto probabilmente da un Comune ad un altro. Cos’è cambiato dallo scorso anno? In meglio nulla!

Attualmente la società, per iniziare la propria preparazione atletica in tempo, è stata costretta a chiedere per queste settimane di agosto l’accesso ad un campo presso un altro Comune della provincia e questo creerà vari disagi, fra i quali le enormi difficoltà che alcuni ragazzi provenienti da Librino e da altri quartieri della città avranno nel raggiungere i propri compagni per gli allenamenti.

 

E il San Teodoro? Com’è noto alla cittadinanza, il 23 aprile sono state notificate al Comune di Catania più di 6.000 firme raccolte per la petizione promossa dal Comitato San Teodoro che ne chiedeva la gestione da parte del Comitato stesso, dell’ASD I Briganti e della Polisportiva Sguna Rossa. Le varie possibilità di utilizzo dell’impianto da parte della comunità cittadina prospettate durante i vari incontri tenuti da maggio a giugno con l’Assessore Ottavio Vaccaro, sembrano ad oggi idee rimaste in sospeso nell’iperuranio. Siamo in attesa che il Mercurio messaggero degli dei le faccia scendere in terra e dia loro la concretezza dell’azione.

Ci si aspettava sia un bando di gara per l’assegnazione dell’impianto sportivo che l’utilizzo dei fondi, 4 milioni di euro, destinati al Campo S. Teodoro dal suddetto piano regionale per l’impiantistica sportiva per il ripristino ed il completamento degli impianti. Ad oggi non ci sono riscontri di utilizzo di tali fondi.

I briganti si erano anche proposti di ripristinare parte del San Teodoro, facendosi carico delle spese. Risposta? Nessuna!

Ci chiediamo perché i campi comunali gestiti dal Comune e assegnati alle società previo pagamento di una tariffa oraria, non siano mantenuti e/o ripristinati in tempi che non incidano nelle attività delle società sportive amatoriali e che fine hanno fatto i soldi che negli anni le casse del Comune hanno ricevuto da parte di queste ultime per avere la possibilià di accedere ai campi comunali nelle fasce orarie predisposte. Soldi che dovrebbero essere utilizzati per la manutenzione impiantistica e non per finire chissà dove.

Ci chiediamo che fine abbia fatto il rispetto del diritto allo sport come fonte di educazione e formazione per i giovani e meno giovani. Ci chiediamo come la città di Catania, spacciata come una città all’avanguardia, ancora oggi, nel 2011, non garantisca ai propri cittadini questo elementare diritto e strumento di lotta al disagio sociale che il Comune non fa altro che alimentare con la sua incapacità di gestione.

Ci auguriamo che il Comune dia risposte positive e attivi i giusti ingranaggi perché i campi, di rugby e non, siano disponibili all’utilizzo da parte delle società sportive con distribuzione equa, ossia senza guardare “patrozzi e figghiozzi”.

 

L’ASD Rugby I Briganti Librino

i briganti rugby, Catania e lo Sport impossibile (bis)

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